La Carità in zona rossa

Aggiornamento 14/03/2021

Con l’entrata in vigore della zona rossa per la Regione Veneto, la Direzione della Caritas diocesana offre alcune indicazioni per le specifiche attività caritative.

In linea generale, poiché quasi tutti i servizi Caritas/CdAV si svolgono in locali della parrocchia, per poter svolgere l’attività accedendo ai locali sarà necessario l’accordo del parroco e qualora lui abbia predisposto accorgimenti ancor più restrittivi di quanto sotto descritto, sarà necessario attenersi a quanto da lui indicato. Nello specifico, se i volontari lo decidono liberamente e sono nelle condizioni psicologiche e/o fisiche per poter operare, lo facciano secondo le seguenti indicazioni:

per i Cdav e centri di ascolto parrocchiali:

  • Le équipe e/o gli incontri di gruppo tra volontari siano svolti il più possibile tramite zoom o strumenti analoghi.
  • Gli ascolti siano telefonici. I colloqui non sono vietati, ma siano ridotti a quelli strettamente necessari e  si svolgano su prenotazione. Si suggerisce di scegliere luoghi all’aperto o pubblici come la chiesa. In ogni caso devono essere utilizzati i mezzi di protezione personali e devono essere rispettate le distanze minime.
  • Qualora gli incontri siano fatti in locali parrocchiali diversi dalla chiesa (siano di equipe o di ascolto con i beneficiari) occorre tenere la tracciabilità di chi era presente e un contatto di reperibilità. Allegato è disponibile un modulo da far firmare a tutti i visitatori/beneficiari/volontari che si incontrano. Il coordinatore del servizio predisponga un raccoglitore dove tenere questi moduli di tracciabilità (salvo diversa disposizione del parroco o del titolare dei locali).
  • Se si dovessero fare degli spostamenti in favore dei beneficiari è consigliato di viaggiare muniti di dichiarazione del ministero dell’interno già compilata (vedi allegato in calce a questo articolo) e lettera della parrocchia (vedi allegato in calce a questo articolo).

 Per le Caritas Vicariali e Parrocchiali:

  • Coordinamenti, riunioni, incontri avvengano il più possibile, se non esclusivamente, tramite zoom o canale analogo;
  • Le distribuzioni di generi alimentari  prevedano di ritiro del bene da parte dei beneficiari ovvero la consegna a casa con l’aiuto di volontari preferibilmente giovani, nella consegna a domicilio lasciare il bene sulla porta e mantenere le distanze di sicurezza.
  • In caso di ritiro da parte dei beneficiari organizzare l’afflusso degli stessi attraverso forme di prenotazione o scaglionamento degli orari; per la consegna in luogo chiuso, con permanenza dei beneficiari nello stesso, occorre tenere la tracciabilità di chi era presente e un contatto di reperibilità ( Allegato troverete un modulo da far firmare a tutti i visitatori/beneficiari/volontari che si incontrano). Da preferire dunque una consegna all’esterno ove e quando possibile;
  • La distribuzione del vestiario è tra i servizi più a rischio, sia per il ritiro degli indumenti, che poi per la loro igienizzazione e maneggiamento da parte dei volontari, riteniamo dunque sia da valutare seriamente di sospende questo servizio.

* Per evitare moltiplicazione di documentazione preferire l’uso della mail. Solo quando necessario Whatsapp venga utilizzato in maniera circostanziata evitando di diffondere attraverso gruppi documenti personali. Prediligere l’invio a persone singole come per esempio l’economo, e in ogni caso aver cura di eliminare la documentazione quando non è più necessaria.

Misure igieniche di prevenzione utili per i servizi di tipo caritativo quando si venga in contatto con oggetti da offrire o persone:

  1. Usare la mascherina
  2. Mantenere, nei contatti sociali, una distanza interpersonale di almeno un metro.