Vivere il Sinodo, anticipare il futuro

Carissimi lettori,

si sta presentando davanti a noi qualcosa di antico ma di estremamente nuovo e attuale per la vita delle nostre comunità parrocchiali e della Diocesi intera. Siamo entrati la scorsa Pentecoste nel tempo del Sinodo diocesano e ora si sta avviando il lavoro dei gruppi di discernimento sinodale. Questi gruppi, a livello parrocchiale o di ambito, si incontreranno tre volte, entro fine anno, per dare il loro apporto al lavoro dell’Assemblea sinodale.

Il Sinodo apre così una strada nuova, un modo nuovo e in parte inedito di fare esperienza di Chiesa. Lo fa spostando l’attenzione dalle attività e dalle iniziative per porre lo sguardo sul dialogo, sul confronto, sull’approfondimento del vangelo, sulla preghiera, sull’interpretazione di segni ed eventi, sulle decisioni da prendere insieme. Sicuramente il Sinodo non affronterà tutte le questioni e tutti i temi che riguardano la vita della Chiesa ma ci auguriamo che ci lasci in eredità alcune prassi:

  1. Porre l’attenzione alla riflessione e al confronto piuttosto che alle cose da fare,
  2. Ascoltare lo Spirito che parla alla Chiesa attraverso l’apporto di tutti i battezzati,
  3. Vivere uno stile ecclesiale di ascolto reciproco capace di mostrare anche all’esterno il volto di una Chiesa inclusiva, dinamica e capace di mettersi in discussione,
  4. Adeguare l’agire e il parlare ecclesiale alla cultura attuale in modo da rendere il messaggio evangelico più comprensibile a tutti,
  5. Prendere decisioni in ordine al cambiamento che si ritiene necessario operare, per essere, in questo tempo, fedeli al vangelo in stile missionario.

Per intraprendere questo cammino è necessario che ognuno si senta coinvolto e non perda questa occasione di crescita e di responsabilizzazione.

Buon sinodo a tutti quindi! 

Con l’auspicio che chi opera nelle Caritas parrocchiali e nei Centri di Ascolto Vicariali si faccia promotore di partecipazione nella propria parrocchia di appartenenza.

Lorenzo Rampon