Indicazioni per le Caritas dopo DPCM 24/10/2020

Rev. 26/10/2020.

In riferimento al DPCM del 18/10/2020 e del successivo del 24/10/ 2020, non essendo il testo dettagliato in materia di formazioni e/o riunioni/incontri di lavoro o similari, come  Caritas Diocesana  stiamo valutando il da farsi rispetto a quanto già pianificato o che comunemente fa parte della nostra modalità operativa, in attesa di eventuali chiarimenti o evoluzioni del Decreto da chi di competenza a livello nazionale, regionale e, nel nostro caso, anche diocesano. Premesso ciò, in via prudenziale, riteniamo utile adottare  la linea di indirizzo sotto descritta.

In linea generale:

  • Ogni volontario che ritenga utile per se stesso, o su indicazione del proprio medico, avere ulteriori accorgimenti rispetto agli obblighi di legge e alle precauzioni qui indicate (perché di salute cagionevole o convivente con persone cagionevoli; perché per lavoro è molto esposto al rischio contagio ecc….) lo comunichi al coordinatore/responsabile del servizio e sospenda temporaneamente il servizio in presenza, ovviamente potendo continuare a dare il proprio contributo nella modalità a distanza/on line.
  • Poiché quasi tutti i servizi Caritas/CdAV si svolgono in locali della parrocchia, per poter svolgere l’attività accedendo ai locali sarà necessario l’accordo del parroco e qualora lui abbia predisposto accorgimenti ancor più restrittivi di quanto sotto descritto, sarà necessario attenersi a quanto da lui indicato.

Nello specifico

per i Cdav e centri di ascolto parrocchiali:

  • Rispetto alle équipe svolgetele il più possibile tramite zoom o strumenti analoghi; eventuali incontri  in presenza siano solo tra i volontari che devono necessariamente vedersi per espletare alcuni compiti, comunque mai più di 6 compresenti  e su stanza sufficientemente capiente da permettere le distanze;
  • Rispetto gli ascolti dove possibile che siano telefonici, predisponete un canale telefonico se già non l’avete. I colloqui al momento non sono vietati, ma riduceteli a quelli strettamente necessari, svolgeteli su prenotazione, mantenete sempre tutti i comportamenti già indicati (spazi ampi, gel disinfettante, no contatti, non sale di attesa con più persone ecc…)
  • Per gli incontri in presenza (siano di equipe o di ascolto con i beneficiari) occorre tenere la TRACCIABILITA’ di chi era presente e un contatto di reperibilità. Allegato troverete un modulo da far firmare a tutti i visitatori/beneficiari/volontari che si incontrano. Il coordinatore del servizio predisponga un raccoglitore dove tenere questi moduli di tracciabilità (salvo diversa disposizione del parroco o del titolare dei locali).

 Per le Caritas Vicariali e Parrocchiali:

  • Coordinamenti, riunioni, incontri avvengano il più possibile, se non esclusivamente, tramite zoom o canale analogo; Il decreto non li vieta in maniera tassativa, ma chiede di limitarli fortemente e di farli se necessari;
  • Per i servizi la gestione avvenga con tutte le precauzioni utilizzate già in passato, mai più di 6 persone (tra volontari e beneficiari che passino a ritirare la spesa o altro) compresenti  e su stanza sufficientemente capiente da permettere le distanze;
  • Per le distribuzioni nell’ipotesi di ritiro del bene da parte dei beneficiari organizzare l’afflusso degli stessi attraverso forme di prenotazione o scaglionamento degli orari; Se la consegna avviene in luogo chiuso con permanenza dei beneficiari nello stesso  occorre tenere la tracciabilità di chi era presente e un contatto di reperibilità ( Allegato troverete un modulo da far firmare a tutti i visitatori/beneficiari/volontari che si incontrano). Da preferire dunque una consegna all’esterno ove e quando possibile; nella consegna a domicilio lasciare il bene sulla porta;
  • La distribuzione del vestiario è tra i servizi più a rischio, sia per il ritiro degli indumenti, che poi per la loro igienizzazione e maneggiamento da parte dei volontari, riteniamo dunque sia da valutare seriamente se sospenderlo o in che forma tenerlo attivo.
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