Buona Pasqua di Resurrezione!

Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto. Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna. (Gv 12,24-25)

È riassunta qui tutta la forza della Pasqua, in una frase lapidaria che esprime l’autocoscienza di Gesù in prossimità del venerdì Santo. Semplicità disarmante e indistruttibile, scacco alla logica del mondo, dei forti, dei potenti. Niente di più luminoso, vero e genuino, niente di più complesso da mettere in atto quanto affermare la logica dell’amore e della gratuità e così scardinare quella del vantaggio e del sopruso.

Ma non siamo di fronte ad uno sforzo sovrumano da compiere, ad una montagna impervia da scalare, ci viene incontro la Grazia, il dono dello Spirito che ci abilita alla gratuità per il bene dell’altro, della Chiesa, del mondo… qui, in questo piccolo seme che cade a terra è contenuta in potenza la vittoria della Resurrezione, la forza che cambia il mondo.

E in questo periodo così doloroso e disarmante è quanto mai necessario aguzzare la vista e osservare gli innumerevoli semi nascosti, sconosciuti e lontani dai riflettori che continuano a cadere in terra e morire per promuovere la vita. Rinunciano al tornaconto, al successo, al potere, alla ricerca di gratificazione personale che è una sottile forma di strumentalizzazione dell’altro e lo fanno spinti dalla forza dell’amore. È un esercito silenzioso di medici, infermieri, insegnanti, operatori del sociale, genitori, educatori, imprenditori, politici, amministratori… tutte le categorie sono rappresentate, tutte le fedi, ci sono anche agnostici e atei, lo Spirito soffia dove vuole!

La Pasqua ci spinge a scegliere di arruolarci in questo esercito, a non dare per scontata la nostra appartenenza ad esso, a rivederci, a prendere in mano la nostra persona per vedere l’effettiva corrispondenza della nostra umanità a quella alta e luminosa proposta dal Vangelo.

Il nostro augurio per questi giorni allora è quello di vivere bene le celebrazioni del triduo pasquale, con un atteggiamento di ascolto e contemplazione del percorso di Gesù Cristo nel quale emergono la sua motivazione, dedizione, determinazione, dignità, rispetto per l’altro – sempre e comunque, ricerca della verità, capacità di lettura, capacità di donarsi. L’augurio è di decentrarsi da sé per incontrare l’umanità e divinità di Gesù Cristo. È un bell’esercizio: entrare in sintonia con il suo cuore, cercare di penetrare nei suoi pensieri, scorgerne le profondità, chiedere di poterli assumere.

Per gli operatori della Caritas aggiungiamo un altro esercizio: trovate l’occasione di sostare sulla situazione delle persone che si rivolgono a voi, anche loro stanno affrontando il cammino della croce e per questo sono particolarmente vicine alle condizioni di Gesù, fatevele passare davanti, affidatele al Signore, pregate per loro, siate intercessori come Mosè lo è stato per il popolo ebraico. Siate insistenti nella preghiera, non arrendetevi, desiderate per loro e con loro il vero bene!

Buona Pasqua di Resurrezione!