Venerdì 7 dicembre 2018

SANT’AMBROGIO, VESCOVO

Dal Vangelo secondo Luca (20,47)

“Guardatevi dagli scribi, divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa”.

Riflessione

Siedo sulla schiena di un uomo, soffocandolo, costringendolo a portarmi. E intanto cerco di convincere me e gli altri che sono pieno di compassione per lui e desidero di migliorare la sua sorte con ogni mezzo possibile. Tranne che scendendo dalla sua schiena.

A proporre questa immagine vivace e provocatoria è quel grande romanziere russo che è stato Tolstoj. Leggendo quelle sue righe, il pensiero va spontaneamente a tutte le forme di sfruttamento che l’umanità nella sua storia ha perpetrato. Spesso questi crimini sono stati compiuti anche da chi aveva la bocca piena di parole che andavano nel senso opposto, come socialismo, solidarismo, fraternità, uguaglianza. Ma, senza ricorrere a questi fenomeni storici generali, un po’ tutti in qualche occasione della vita ci siamo seduti sulla schiena di un altro approfittando di lui. Pur convinti della validità assoluta del messaggio cristiano sul rispetto della dignità della persona e del valore dell’amore, abbiamo curato il nostro interesse prevalendo sugli altri, forse anche ricorrendo all’ingenuità altrui, adottando la divisa della furbizia e della manipolazione. Un esame di coscienza sulle nostre relazioni sociali diventa, quindi, sempre necessario per essere eventualmente pronti a scendere dalla schiena del prossimo.

Tratto da: Gianfranco Ravasi, Sulla schiena dell’altro. Mattutino.

Preghiera

O Dio, che nel vescovo sant’Ambrogio
ci hai dato un insigne maestro della fede cattolica
e un esempio di apostolica fortezza,
suscita nella Chiesa uomini secondo il tuo cuore,
che la guidino con coraggio e sapienza.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio,
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen

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