giovedì 20 dicembre 2018

FERIA PROPRIA DEL 20 DICEMBRE

Dal Vangelo secondo Luca (1,26-27)

Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria.

Riflessione

Uscendo dalla chiesa, sono stato colpito da un’agostiniana in preghiera: gli occhi chiusi, palpebre abbassate come porte chiuse al mondo, alla folla che fluiva. Le persone passavano accanto a lei, ma lei era sola con il Solo, era la Chiesa che non muta perché Dio non muta.

Solo Dio può dare il senso di una simile sicurezza invincibile, purché ci appoggiamo solo a lui. La fede di Maria è proprio in questa interiorità che è contemplazione e amore, silenzio e vita. Ho voluto oggi accostare alla madre del Signore un’altra figura così come ce la descrive un importante scrittore cattolico francese, Julien Green, nel suo diario Verso l’invisibile. Forse è accaduto a tutti di passare accanto a persone che sanno pregare così, immerse nell’orizzonte di Dio, quasi segregate in un mondo di luce. Eppure poi – come è accaduto a Maria – le vediamo muoversi anche per le strade e tra la folla e persino sperimentare la bufera della prova e lo scandalo del male e della morte. Esse sanno che il fondamento della vita è là, in quell’incontro, in quel dialogo, in quella «sicurezza invincibile». Da quella sorgente sboccia e fiorisce la forza per affrontare e amare l’esistenza.

Tratto da: Gianfranco Ravasi, Sola con il solo. Mattutino.

Preghiera

Tu hai voluto, o Padre, che all’annunzio dell’angelo
la Vergine immacolata concepisse il tuo Verbo eterno,
e avvolta dalla luce dello Spirito Santo
divenisse tempio della nuova alleanza:
fa’ che aderiamo umilmente al tuo volere,
come la Vergine si affidò alla tua parola.
Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo figlio che è Dio,
e vive e regna con te nell’unità dello Spirito Santo
per tutti i secoli dei secoli. Amen

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